Al Capital Markets Day 2025, il Presidente di MAIRE Fabrizio Di Amato ha commentato i risultati raggiunti dal Gruppo nel 2024 che riflettono una crescita sostenuta, con l’utile netto più alto di sempre.
Fabrizio Di Amato: risultati eccellenti con utile da record
“Il 2024 è stato un anno straordinario per MAIRE, risultati eccellenti con un approccio di disciplina finanziaria che ci ha permesso di raggiungere un utile da record. Ora guardiamo al futuro per cercare di fare sempre meglio”. Così Fabrizio Di Amato, il Presidente del Gruppo, ha commentato i numeri della crescita di MAIRE, in occasione del Capital Markets Day 2025, l’evento con il quale sono stati presentati alla business community nazionale i risultati del 2024 e i prossimi obiettivi aziendali. Il Gruppo, sempre più protagonista nella transizione energetica del Paese, ha chiuso il bilancio relativo all’anno scorso con una crescita a doppia cifra in tutti i principali parametri. L’utile netto è volato a 212,4 milioni di euro, registrando un incremento del 64%, il più alto mai registrato nella storia del Gruppo. I ricavi sono cresciuti del 38,5%, a 5,9 miliardi di euro, mentre l’indicatore relativo all’EBITDA ha segnato un +40,8%, attestandosi a 386,4 milioni di euro.
Fabrizio Di Amato: “Io credo nel mix energetico”
“Noi abbiamo sempre lavorato sulla decarbonizzazione”, ha dichiarato Fabrizio Di Amato, sottolineando l’importanza di combinare diverse tecnologie e fonti energetiche per raggiungere gli obiettivi della transizione. “Riteniamo – ha continuato il Presidente di MAIRE – che alcune attività ci debbano essere, quindi promuoviamo il mix energetico, in quanto non vi è un’unica tecnologia o un’unica soluzione. Abbiamo sempre puntato a un mix tecnologico, spaziando tra vari settori: dal riciclo ai carburanti, dai vettori nuovi alla decarbonizzazione”. Secondo il manager, sapersi muovere tra i diversi settori fa davvero la differenza. “Io credo molto personalmente al mix energetico – ha aggiunto – L’Europa ha fatto bene a riaprire il dossier e mi aspetto delle proposte da parte dell’industria, come sembra che ce ne siano riguardo al nucleare”.