Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, confermato alla guida del Gruppo: “Risultati solidi, investimenti record e focus su reti e sostenibilità. Ora serve attuare ciò che abbiamo avviato”.
Luca Dal Fabbro: tre anni di crescita industriale
Più industria, meno finanza. È questo il nuovo volto di Iren, tracciato con chiarezza da Luca Dal Fabbro, riconfermato come Presidente del Gruppo dopo un primo mandato che ha segnato una profonda trasformazione. “In tre anni abbiamo realizzato operazioni che hanno reso il Gruppo più solido, più resiliente e, soprattutto, hanno consentito di aumentare l’Ebitda e l’utile”, ha dichiarato in un’intervista a “La Stampa” in cui ha illustrato i numeri del primo trimestre 2025 e il bilancio 2024. Nel solo primo trimestre dell’anno, Iren ha registrato un aumento dell’Ebitda del 9% e dell’utile netto dell’8%, con investimenti totali pari a 720 milioni di euro, di cui oltre il 70% destinati a sviluppo della rete idrica, elettrica e del teleriscaldamento, oltre agli impianti di trattamento rifiuti. “I risultati evidenziano una solida performance economica, industriale e finanziaria”, ha confermato il Presidente. Guardando al mandato appena concluso, Luca Dal Fabbro ha citato l’acquisizione di Egea come uno dei momenti chiave: “Abbiamo preservato 1.200 posti di lavoro e rafforzato la nostra presenza in Piemonte, diventando leader nel territorio”. Un altro passo strategico è stato l’acquisto del 40% di Iren Acqua nell’ATO di Genova, che consolida la posizione del Gruppo nel servizio idrico, ritenuto ad alto potenziale. Importanti anche l’acquisizione di Sienambiente e la costruzione di impianti innovativi, come quello per il recupero di materie prime critiche a Terranuova Bracciolini e il nuovo depuratore di Genova.
Luca Dal Fabbro: “È il momento di scaricare a terra tutti gli investimenti che abbiamo fatto”
L’obiettivo adesso è “scaricare a terra” gli investimenti già realizzati, migliorando l’efficienza operativa degli impianti e portando avanti progetti come la quarta linea del termovalorizzatore di Torino e il rinnovo delle concessioni idroelettriche in Piemonte. Per quanto riguarda possibili nuove operazioni di M&A, “guardiamo con attenzione a quelle sinergiche e coerenti con il nostro modello industriale”, ha precisato Luca Dal Fabbro, escludendo derive speculative. Il mercato sembra approvare: il titolo Iren ha guadagnato valore in Borsa, anche grazie a una solida politica sui dividendi. “Abbiamo promesso una policy sui dividendi molto solida e apprezzata – ha rimarcato – Inoltre ritengo che il mercato stia valutando positivamente questo nuovo corso di Iren più focalizzato sullo sviluppo industriale che sugli asset finanziari”. Il Presidente ha poi espresso giudizi positivi sul Decreto Bollette approvato dal Governo e ha sottolineato il potenziale ancora inespresso delle rinnovabili. “Abbiamo ancora tra i 60 e i 70 megawatt di energia fotovoltaica che potremmo installare nel nostro Paese e che genererebbe un effetto molto positivo sulla bolletta”. Anche il repowering degli impianti esistenti – cioè la sostituzione delle tecnologie con versioni più performanti – rappresenta un’opportunità da cogliere. Ma serve, ha ricordato Luca Dal Fabbro, “una concertazione tra Regioni e Governo per mettere a punto un piano straordinario che velocizzi l’installazione”. Quanto all’espansione geografica, Iren manterrà il focus sui territori chiave: Piemonte, Emilia, Liguria e Toscana. “C’è ancora molto da fare sui nostri territori di riferimento”, ha quindi concluso il Presidente. Il futuro di Iren, insomma, si gioca sul campo dell’industria, con meno finanza e più concretezza, per generare valore stabile e duraturo.