Il 13 maggio scorso, il CdA di Italgas ha confermato Paolo Gallo come Amministratore Delegato per la quarta volta consecutiva. Una notizia che arriva in un periodo di profonda instabilità nei mercati energetici globali e nel pieno di un dibattito acceso sulle modalità della transizione ecologica. Un tema che l’AD affronta senza giri di parole anche nel suo libro “Fuori dal labirinto”, edito da LUISS: una critica all’ideologismo green e un appello alla neutralità tecnologica.
Transizione energetica, Paolo Gallo: “Servono più soluzioni”
Paolo Gallo chiarisce la sua posizione: il traguardo della decarbonizzazione è necessario, ma l’approccio imposto da Bruxelles è miope. “Si vogliono fare le cose a tappe forzate, seguendo una sola strada”, ribadisce. Invece, secondo l’AD, la via d’uscita dal “labirinto energetico” richiede tempo, competenza e soprattutto un ampio ventaglio di soluzioni: dal gas naturale al biometano, fino al metano sintetico e all’idrogeno. Il manager non è contrario alla transizione, ma ai suoi tempi e metodi: “È una favola e non a lieto fine che ci sia una sola soluzione, bisogna invece usare una pluralità di strumenti”, ricorda. Proprio per questo, porta un esempio concreto: lo stoccaggio energetico tramite batterie per rimpiazzare il gas richiederebbe “una superficie pari a 200mila campi da calcio”. Un’ipotesi irrealistica, afferma Paolo Gallo, anche considerando l’impatto ambientale delle materie prime e il problema del loro smaltimento.
Neutralità tecnologica e gas rinnovabili, Paolo Gallo: la chiave per una transizione pragmatica
Al centro della visione di Paolo Gallo c’è la neutralità tecnologica, “l’unica soluzione davvero praticabile per la grande transizione”. Il futuro passa per la decarbonizzazione delle molecole: “Oggi le molecole sono fossili – spiega l’AD – ma ce ne sono altre del tutto rinnovabili. Il REpowerEU, il piano presentato all’indomani dell’invasione russa andava in questo senso, puntava proprio su una pluralità di soluzioni”. Il biometano, già disponibile e prodotto localmente, rappresenta una risposta concreta. Il metano sintetico è in sperimentazione avanzata, l’idrogeno ancora poco competitivo. Il nucleare? Ancora troppo lontano, mentre per le cosiddette “piccole centrali” ci vorrà ancora tempo. “Il gas ci darà una mano. Anzi i gas – ribadisce Paolo Gallo – E la rete che li distribuisce in modo intelligente”. Non manca infine un appello al dialogo: “Bisogna discutere, spiegare bene, applicare la ragion pratica, soprattutto non bisogna fare disinformazione”.